In memoria dei medici che hanno dato la vita per i propri pazienti nella battaglia contro l'epidemia di Covid-19

Cos’è la scabbia?

 

A cura di Gabriele Maccanti (Grosseto)

 

La scabbia è una malattia contagiosa che si trasmette con o senza contatto diretto e il cui sintomo principale è il prurito notturno.

 

Sommario:

  • Malattie infettive: uno sguardo generale alla scabbia
  • Chi è colpito da questa malattia contagiosa?
  • Scabbia: contagio con o senza contatto?
  • Diagnosi della scabbia: sintomi più comuni
  • Come si cura l’infezione?
  • Scabbia: consigli pratici contro le malattie infettive

 

La scabbia è un’infestazione da parte di un acaro chiamato Sarcoptes scabiei che si moltiplica sulla cute umana. La femmina vive 4-6 settimane deponendo 40-50 uova in un cunicolo nella cute e le uova si schiudono dopo 79-96 ore.

Al di fuori di casi insorti nel corso di epidemie note, la diagnosi certa di scabbia può essere posta solo dallo Specialista che esegua un opportuno prelievo di cute e la osservi al microscopio.

 

Chi è colpito dall’infezione?

 Può colpire chiunque in qualunque fascia di età indipendentemente dal livello sociale o dalle condizioni igieniche. Parliamo di una malattia contagiosa che più spesso interessa giovani adulti (trasmissione per contatto sessuale) o anziani allettati.

 

Scabbia: contagio con o senza contatto?

 La scabbia si trasmette principalmente per contatto cutaneo diretto e piuttosto prolungato (tenersi a lungo per mano o stare abbracciati). Un’altra frequente modalità per trasmettere l’infezione è rappresentata dal dormire nello stesso letto o indossare la stessa biancheria. In questo caso è la biancheria a diretto contatto con la pelle (lenzuola, canottiere, pantaloni…) quella che può trasmettere gli acari e può farlo solo se essa è adoperata dal soggetto sano poco dopo l’uso da parte del soggetto ammalato (ovviamente senza essere stata lavata).

Gli acari possono vivere per circa due giorni sui vestiti e sui letti. Inizialmente l’infezione non da nessun sintomo; il prurito infatti compare dopo circa un mese dal contagio. In caso di nuova infestazione il prurito compare invece dopo pochi giorni.

Visita il link della nostra iconografia per visualizzare le immagini reali della scabbia.

 

Diagnosi della scabbia: sintomi più comuni

 Il sintomo principale è il prurito diffuso, particolarmente intenso durante la notte (tanto da disturbare il sonno), che di solito risparmia il capo. Insieme al prurito spesso si osserva un arrossamento diffuso al tronco e la comparsa di piccole crosticine lineari alle ascelle, ai polsi, alle zone interdigitali.

In età pediatrica spesso sono interessate le aree palmo-plantari.

 

Come si cura la scabbia?

 I prodotti utilizzati nella cura della scabbia sono numerosi. Attualmente si predilige la permetrina al 5% che è risultata essere molto efficace e sicura. Essa viene applicata sulla pelle e lasciata agire per almeno 8 ore; può risultare utile una seconda applicazione dopo 7 giorni. Altro composto, utilizzato soprattutto in passato, è il benzoato di benzile al 10 o 20%.

È importante ricordare che è essenziale trattare tutti i familiari e tutti i contatti della persona affetta anche se questi non hanno sintomi (ricordate, il prurito insorge dopo 1 mese dal contagio!!)

 

Consigli pratici 

  • Trattamento scabbia:
  1. Seguire scrupolosamente le indicazioni del medico e attenersi alle modalità di applicazione indicate.
  2. Fare una doccia o un bagno prima dell’applicazione del prodotto.
  3. Applicare attentamente il prodotto su tutta la pelle (in particolare, pieghe sottomammarie, spazi interdigitali, genitali).
  4. Evitare il contatto del prodotto con occhi e mucose.
  5. Trattare contemporaneamente tutti i familiari conviventi.

 

  • Contatto con gli altri: 
  1. Evitare per quanto possibile il contatto con altre persone, la scabbia è una malattia contagiosa.
  2. Limitare quanto più possibile il numero di visitatori ed invitarli a lavarsi accuratamente le mani dopo la visita.
  3. Cambiare ogni giorno abiti, biancheria, asciugamani, lenzuola e cuscino e lavarli ad una temperatura superiore ai 60 gradi per almeno ½ ora, preferibilmente in lavatrice.
  4. Lavare accuratamente ogni stanza della casa e i mobili in essa contenuti.

 

  • Dopo il trattamento:

 La persistenza del prurito per una o due settimane dopo il trattamento scabbia è normale e non significa che la guarigione non sia avvenuta; l’importante è la scomparsa del prurito notturno che sveglia il paziente.

 

  • Bisogna ricordare che: 
  1. la terapia anti-scabbia è in genere rapidamente efficace nell’uccidere il parassita. Per legge, il soggetto parassitato è da ritenersi ancora contagioso (e pertanto deve rimanere in isolamento) per sole 24 ore dal momento della prima applicazione di un preparato idoneo;
  2. chi è stato contagiato potrebbe non manifestare ancora nessun sintomo e, se non viene ugualmente trattato con preparato anti-scabbia, potrebbe poi a sua volta contagiare altre persone, compreso il soggetto (nel frattempo guarito) che lo aveva contagiato;
  3. l’acaro vive per poco tempo, e molto stentatamente, lontano dalla cute dell’uomo. Pertanto, come già detto, la biancheria è immediatamente bonificabile e, anche se il capo di vestiario non è lavato, esso è da ritenersi ugualmente sicuro dopo 10 giorni di non uso. Poltrone di stoffa, copriletto, tappeti, scarpe, ecc. contaminati possono essere semplicemente lasciati qualche giorno in cantina prima di essere nuovamente utilizzati.

 

Visita il link della nostra iconografia per visualizzare le immagini reali della scabbia.

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